Alla scoperta del mercato europeo dei trattori: domanda e prospettive future
Insights and Forecasts

Alla scoperta del mercato europeo dei trattori: domanda e prospettive future

Tempo di lettura (minuti):2
Sebbene la domanda di trattori in Europa stia rallentando, si intravedono segnali di ripresa. In questo articolo analizziamo le cause, le innovazioni tecnologiche e le previsioni per i prossimi mesi nel mercato agromeccanico. Continua a leggere!
Non è una novità che il mercato dei trattori agricoli stia affrontando un periodo di difficoltà e di stagnazione, sebbene ci siano dei piccoli segnali di ripresa. Per capirne i motivi e le prospettive future bisogna però fare un piccolo balzo indietro di qualche anno. Infatti, tra il 2021 e il 2024, l’agromeccanica europea ha attraversato il suo ciclo negativo più marcato dall’ultima crisi finanziaria, ovvero l’anno di minore vitalità con 204.500 macchine targate come “trattore” entrate nei registri dei Paesi UE+EFTA. A questo dato si aggiunge un’aggravante: solo 144.400 possedevano le caratteristiche tipiche di un mezzo definibile come trattrice agricola. Le restanti unità includevano, ad esempio quad, utility vehicle e sollevatori telescopici, categorie preziose, ma non certo destinabili al puro lavoro di campo.
Alla scoperta del mercato europeo dei trattori: domanda e prospettive future 1
The 2021–2025 Agri-Mechanical Cycle
The booming year of 2021 seemed to signal a golden decade ahead for tractor manufacturers: soaring commodity prices, abundant liquidity, and generous post-Covid national incentive schemes. Yet the cycle quickly reversed. Agricultural prices, which peaked at historic highs in 2022, fell back, while production costs, including diesel, electricity, and fertilisers, climbed steeply, eroding margins more than in the previous five-year period. The restrictive monetary policy of 2023–2024 also played its part, making financing more expensive and limiting access to credit for purchasing machinery, just as farm budgets were shrinking. Climate events added further pressure: floods in Northwestern Europe and droughts in the Southeast reduced both yields and cultivable land. As a result, many farmers postponed purchases, choosing instead to repair existing machinery, buy used equipment, or simply wait.
I vantaggi della vendita di un trattore
A volte non si considera un aspetto fondamentale: vendere un trattore nuovo non porta unicamente vantaggio alle casse dei costruttori. Il trattore è il cuore meccanico dell’azienda agricola e misurarne la domanda è fondamentale per monitorare l’investimento pluriennale rimandabile quando i margini si assottigliano. Ogni immatricolazione, inoltre, genera un effetto a catena che traina le vendite di attrezzature, servizi, ricambi e carburante. Inoltre, è un indicatore industriale strategico per paesi come Italia, Germania, Francia e Turchia, dove la produzione di trattori impiega migliaia di addetti e influenza fortemente l’export e la componentistica. L’immatricolato UE non è quindi solo un indicatore descrittivo dello stato di salute di un brand, ma un’anticipazione di occupazione, export e investimenti.
La domanda europea di trattori
Nel periodo 2023-2024 le trattrici agricole immatricolate sono scese da 157.147 a 144.400 unità (-8,1%), toccando il minimo degli ultimi dieci anni. Dal 2021 il mercato ha perso quasi 38.000 macchine (-20%). Ma la flessione non è uniforme: alcuni Paesi come Portogallo, Spagna, Belgio e Grecia registrano ancora segnali positivi, mentre i due giganti Francia e Germania arretrano complessivamente di oltre 2.900 unità.
Alla scoperta del mercato europeo dei trattori: domanda e prospettive future 2
Trattori compatti e over 250 CV meglio delle medie potenze
Nel 2024, in Europa, le immatricolazioni di trattori sono state in calo per quasi tutte le classi di potenza. Eppure, per i trattori di piccola potenza e per quelli molto potenti si è registrata una crescita; al contrario, le cilindrate medie hanno sofferto cali a doppia cifra. In particolare, la fascia sopra i 250 cavalli ha chiuso il 2024 con quasi il +20% di immatricolazioni rispetto al 2023, mentre le macchine più grandi sono ancora solo il 9% del totale europeo, ma rappresentano una quota significativamente più alta rispetto al 7% dell'anno precedente. Non si può dire lo stesso dei trattori di classe media: soprattutto i modelli da 80 a 130 cavalli hanno mostrato le flessioni più importanti in termini di immatricolato.
Ma qual è la situazione di mercato in Europa?
Esaminando le immatricolazioni di trattrici suddivise per stato, si può sintetizzare la situazione come segue: Portogallo, Spagna, Belgio e Grecia sono gli unici ad aver chiuso il 2024 in positivo rispetto al 2023. Il Portogallo ha segnato un +25,4%, la Spagna e il Belgio hanno superato il 13%, mentre la Grecia si è fermata a un +5,4%. Francia e Germania (i mercati di riferimento a livello europeo), insieme a Danimarca, Svezia, Finlandia e Slovacchia, hanno registrato cali sotto il 10%. Al contrario, diversi paesi dei Balcani, Estonia, Lettonia e Islanda hanno mostrato flessioni oltre il 20%.
Focus sui mercati chiave

Italia: continua il calo del mercato dei trattori nuovi

Stando ai dati di FederUnacoma, nel 2024, in Italia le immatricolazioni di trattori nuovi si sono attestate poco sopra le 15.400 unità, segnando una flessione del 12,2% rispetto all’anno precedente. L’unico segmento in controtendenza è stato quello dei modelli con potenza fino ai 25 cavalli, che ha registrato un incremento significativo del 19%. Il 2024 rappresenta il terzo anno consecutivo di arretramento per le vendite di trattori nuovi nel Paese. Di contro, il mercato dell’usato continua a espandersi, facendo segnare un +8% rispetto al 2023, con oltre 57.000 mezzi scambiati, confermando il crescente interesse degli operatori per soluzioni più economiche e accessibili.

Germania: in un anno sotto di mille immatricolazioni

Tra il 2023 e il 2024, il mercato tedesco delle immatricolazioni ha registrato una flessione del 4,4%, con oltre 1.280 trattori in meno: da più di 28.800 si è scesi sotto le 27.600 unità. Le vendite dei modelli fino a 50 cavalli hanno subito una lieve contrazione, che è diventata più marcata, a doppia cifra, per le fasce tra 50 e 150 cavalli. Al contrario, i trattori oltre i 150 cavalli hanno chiuso il 2024 in leggera crescita rispetto all’anno precedente.

Francia: il gardening tiene, il resto arretra

Per la prima volta, il mercato francese ha chiuso l’anno con meno di 34.000 trattori immatricolati, segnando un calo di oltre 1.700 unità rispetto al 2023, pari a una contrazione del 5%. I trattori standard, dopo una crescita continua dal 2020, hanno subito una flessione dell’8,4%, fermandosi a 23.976 immatricolazioni. In discesa, per il terzo anno consecutivo, anche i trattori specializzati, che si sono attestati a 2.531 unità, il valore più basso registrato nell’ultimo decennio, con un calo del 24,6%.

Nel panorama generale, si distinguono in positivo due categorie: i trattori per la manutenzione del verde, cresciuti del 9%, e quelli di potenza superiore ai 300 cavalli, in aumento del 13%. I mezzi per il giardinaggio hanno raggiunto livelli record, con 6.718 unità vendute, il numero più alto mai registrato a eccezione del 2017, anno caratterizzato da una forte spinta dovuta all’aggiornamento delle normative sui motori. Si osserva anche una tendenza verso l’acquisto di trattori più performanti: la potenza media dei modelli standard è salita a 169 cavalli nel 2024, contro i 163,5 dell’anno precedente.

La riduzione della meccanizzazione è strettamente connessa al calo dell’8% nel valore della produzione agricola, penalizzata dai risultati negativi nei comparti cerealicolo e vinicolo. In particolare, nel 2024 i raccolti di cereali hanno registrato un calo del 21,7% e quelli di vino del 20%, retrocedendo la Francia al secondo posto tra i produttori europei di vino. Con margini operativi ridotti di oltre il 10% per il secondo anno consecutivo, i produttori di cereali e vino si trovano ad affrontare una situazione critica dal punto di vista della redditività.

 

Gran Bretagna: mercato in calo, ma l’alta potenza tiene

Nel 2024, anche il Regno Unito ha registrato un netto rallentamento nel settore delle immatricolazioni di trattrici, con una contrazione dell’11,7% rispetto all’anno precedente. Per la prima volta dal 2020, il numero complessivo di mezzi immatricolati è sceso sotto la soglia delle 12.000 unità. I trattori con potenza superiore ai 50 cavalli hanno stentato a superare le 10.000 immatricolazioni, riflettendo le difficoltà di un mercato che si è mantenuto al di sotto della media degli ultimi sette anni, pur allineandosi a livelli già visti in passati momenti di crisi. In controtendenza, però, il segmento dei trattori ad alta potenza ha fatto segnare un risultato positivo: +14% su base annua, con oltre 1.500 macchine oltre i 240 cavalli vendute, stabilendo un nuovo record storico. Questo slancio ha contribuito ad innalzare la potenza media dei mezzi immatricolati a 180 cavalli, anche questo un primato assoluto per il mercato britannico. Le cause principali del rallentamento sono riconducibili a vari fattori: la riduzione dei sussidi agricoli, le modifiche al sistema fiscale introdotte con la prima legge di bilancio del governo Starmer, e un clima generale di incertezza tra gli agricoltori, in particolare nel comparto dei seminativi. A peggiorare il contesto già fragile si sono aggiunti gli elevati costi di produzione, la volatilità dei mercati delle materie prime e le condizioni meteorologiche sfavorevoli che hanno caratterizzato sia il 2023 che il 2024. 

Spagna: boom dei trattori oltre i 100 CV

Nel 2024, il mercato dei trattori in Spagna, così come quello in Portogallo, ha mostrato segnali di ripresa dopo anni di rallentamento, registrando un incremento del 13,4%. Le immatricolazioni sono passate da 7.700 a oltre 8.700 unità. In realtà, il numero complessivo dei mezzi registrati come "trattori da lavoro e servizio" ha superato le 9.000 unità, anche se circa 440 di questi non risultano iscritti nel registro ufficiale dei trattori agricoli, pur essendo perfettamente idonei all'impiego in ambito agricolo. A trainare la crescita sono state soprattutto le macchine di media e alta potenza. I modelli compresi tra i 100 e i 150 cavalli hanno visto un aumento del 17% rispetto al 2023, mentre quelli nella fascia tra 151 e 200 cavalli sono cresciuti del 13%. Particolarmente dinamico è stato il segmento oltre i 200 cavalli, che ha registrato un balzo del 26%. L’unico comparto in controtendenza è stato quello dei trattori stretti da 80 a 100 cavalli, che ha subito un calo nelle vendite. Parallelamente, anche il mercato dell’usato ha continuato a espandersi nel 2024, confermando una tendenza consolidata tra gli operatori del settore.

Turchia: flessione in un mercato da “Outsider"

Nel 2024, il mercato turco delle trattrici ha mostrato una decisa battuta d’arresto. Sebbene non sia incluso nei dati aggregati europei – in quanto le oltre 63.500 unità immatricolate in Turchia rappresentano quasi la metà delle 144.400 registrate in tutta Europa – il calo rispetto al 2023 è stato significativo. La domanda interna si è ridotta del 18%, con una flessione che ha portato le immatricolazioni da 77.901 a 63.545 unità. Questo arretramento è strettamente legato al peggioramento delle condizioni economiche degli agricoltori turchi. I raccolti di cereali e di colture erbacee hanno subito una contrazione, i prezzi di vendita si sono rivelati inferiori alle attese e l’accesso al credito è diventato sempre più complesso. In media, tre aziende agricole su dieci nel Paese fanno affidamento su prestiti per l’acquisto di macchinari, ma l’aumento dei tassi di interesse ha reso i finanziamenti più onerosi. Il sostegno da parte di alcune banche private, che hanno continuato a offrire soluzioni di credito per l’acquisto di trattori, insieme agli sforzi delle case costruttrici nel proporre finanziamenti agevolati, ha in parte attenuato il calo, evitando che i numeri fossero ancora più negativi. Oltre alla contrazione della domanda interna, il comparto agromeccanico turco ha dovuto affrontare anche sfide sul piano macroeconomico. L'inflazione elevata ha continuato a far lievitare i costi, mentre i tassi di cambio – pur rimanendo stabili nel lungo periodo – non sono riusciti a tenere il passo con l’inflazione. Questo squilibrio ha inciso negativamente sulle esportazioni, facendo perdere competitività ai produttori turchi sui mercati internazionali.

Alla scoperta del mercato europeo dei trattori: domanda e prospettive future 3
Situazione 2025 e previsioni per il 2026: Italia ed Europa
E nel 2025 cosa succederà? Nel corso di quest’anno il mercato europeo delle macchine agricole sembra stia mostrando segnali di stabilizzazione dopo il forte ridimensionamento degli anni precedenti. Le immatricolazioni di trattrici agricole sono proiettate a rimanere intorno a 146.000 unità, con un lieve incremento rispetto al 2024, segno che la domanda sta iniziando a trovare un nuovo equilibrio. Questo miglioramento sembra sia favorito da condizioni climatiche più favorevoli e da un rallentamento nell’aumento dei costi energetici. In Italia, il 2025 sta registrando circa 16.000 nuove immatricolazioni, segnando una crescita di quasi il 4% rispetto all’anno precedente.  Il settore delle macchine agricole in Europa mostra dunque segnali incoraggianti di ripresa, confermati dall’andamento dell’indice del business generale elaborato dal Cema. A partire da febbraio 2025, si è osservato un progressivo miglioramento del sentiment tra gli operatori del settore. A marzo, l’indice è salito da -11 a -5 punti, per poi raggiungere +2 punti ad aprile, tornando in territorio positivo per la prima volta dalla metà del 2023. L’indicatore, che oscilla su una scala da -100 a +100, evidenzia dunque un’inversione di tendenza, seppur ancora prudente. Se fino a poco tempo fa l’ottimismo era alimentato principalmente dalle aspettative di crescita del fatturato, ora anche la percezione sull’andamento attuale dell’attività produttiva appare in miglioramento, pur mantenendosi leggermente sotto la soglia positiva. I produttori europei iniziano a vedere una stabilizzazione del mercato, con valutazioni meno negative rispetto ai mesi precedenti. Ulteriori segnali positivi provengono dal canale distributivo: le previsioni sui concessionari sono in miglioramento, grazie alla significativa riduzione delle scorte di macchine. Per la prima volta dall’inizio del 2023, i livelli di stock risultano inferiori alla media degli ultimi tre anni in tutti i principali mercati europei analizzati. Insomma, sul fronte internazionale, la fiducia sta tornando. I rappresentanti del settore guardano con maggiore ottimismo non solo a mercati chiave come Polonia, Spagna e Italia, ma anche ad alcune aree extraeuropee, in particolare il Sud America. Per l’intero 2025, gli operatori coinvolti nel sondaggio del Cema prevedono una crescita moderata del fatturato, con una media stimata attorno a un complessivo +3%.
Condividi
Siate i più informati della vostra industria!
Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato/a sull'universo BKT, con notizie esclusive, prodotti di tendenza e storie BKT.
Trova il tuo pneumatico