Il nuovo Quaderno di Campagna: tutto quello che c’è da sapere
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Il nuovo Quaderno di Campagna: tutto quello che c’è da sapere

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Dal 1° gennaio 2025 tutte le specifiche su trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni per ogni singola parcella devono essere inserite nel fascicolo aziendale digitale. Un sistema che promette di semplificare le compilazioni, ridurre i controlli e rendere rapido l’ottenimento dei sussidi. Continua a leggere per scoprire come questa novità impatterà la gestione aziendale e i vantaggi che porterà.
A partire dal 1° gennaio 2025, l’agricoltura italiana ha intrapreso un cambiamento significativo con l’introduzione obbligatoria del Quaderno di Campagna dell’Agricoltore (QDCA) in formato digitale. Questo strumento riveste un’importanza significativa poiché viene integrato nel fascicolo aziendale digitale, centralizzando i dati relativi ai trattamenti fitosanitari e alle fertilizzazioni di ogni parcella coltivata dall’impresa agricola.
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Un obbligo già noto, ma con una nuova veste digitale
L’obbligo di tenuta del quaderno di campagna non è una novità: già il Decreto Legislativo n. 150/2012 imponeva la registrazione dettagliata dei trattamenti effettuati sulle colture, come quantità e tipologia di prodotti utilizzati, superfici trattate e date di intervento. Tuttavia, dal 2025, queste informazioni dovranno essere inserite online nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) e trasmesse all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea).
Obiettivi e vantaggi del nuovo sistema
Il QDCA digitale punta a garantire maggiore trasparenza e sostenibilità. La digitalizzazione consente di migliorare il controllo delle pratiche agricole, poiché le autorità potranno verificare l’aderenza alle normative ambientali e sanitarie. Inoltre, permette di snellire i controlli, poiché gli agricoltori che trasmettono regolarmente i dati potranno beneficiare di una riduzione delle ispezioni in loco. Inoltre, facilita l’accesso ai fondi europei, poiché la corretta compilazione del QDCA sarà essenziale per rispettare i criteri della PAC 2023-2027 e accedere agli aiuti comunitari.
Cosa cambia per gli agricoltori e i tecnici?
Per gli agricoltori, l’obbligo di registrazione delle attività non cambia nella sostanza, ma moltissimo nella forma: i dati dovranno infatti essere caricati tramite il portale Sian o tramite software gestionali compatibili. I tecnici agronomi, che spesso supportano le aziende agricole, dovranno assicurarsi che il Piano Colturale Grafico (PCG) sia costantemente aggiornato, affinché ogni intervento sia correttamente geolocalizzato e attribuito.
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Modalità e tempistiche di invio dei dati
I dati potranno essere inviati singolarmente o in modalità massiva. Agea ha previsto infatti due modalità di invio delle informazioni: la prima prevede l’utilizzo di un applicativo contenuto all’interno del Sian che permette di indicare le diverse attività rispetto agli appezzamenti dichiarati nel PCG. Tale procedura è aperta a tutti gli utenti che hanno facoltà di operare nel fascicolo aziendale, compresi gli agricoltori. Si tratta di una maschera che consente di registrare in maniera puntuale tutte le informazioni obbligatorie circa le attività effettuate dagli agricoltori nei diversi appezzamenti del Piano Colturale Grafico. La seconda modalità, invece, contempla l’invio massivo delle informazioni: come accennato in precedenza, la tenuta del quaderno di campagna in molti casi già avviene con l’utilizzo di strumenti informatici. Attraverso tale modalità è possibile riversare i dati contenuti nei database di tali applicativi direttamente nei sistemi dell’amministrazione, sfruttando servizi che l’amministrazione ha messo a disposizione degli utenti (sia per lo scarico degli appezzamenti del PCG che per l’invio dei dati). Attualmente tale modalità di invio delle informazioni è a disposizione dei Centri autorizzati di assistenza agricola (Caa) coordinati che possono sfruttare i loro applicativi per soddisfare gli obblighi. Al momento i dati da inviare sono quelli obbligatori per legge. Tuttavia, il sistema permette di ospitare anche altre informazioni che potrebbero essere utilizzate, ad esempio, dalle Regioni per eseguire controlli relativamente agli impegni dei diversi CSR (Complemento di Sviluppo Rurale), con riferimento ai Piani Strategici della PAC, dove le Regioni hanno responsabilità nella gestione e nel monitoraggio degli impegni presi dagli agricoltori o dagli enti beneficiari di contributi, con particolare riferimento Azioni Clima-Ambiente (ricordiamo che nell’ambito della PAC, le ACA riguardano le misure o interventi che mirano a incentivare pratiche agricole sostenibili, volte a ridurre l’impatto ambientale o a preservare la biodiversità, per cui l’agricoltore che vi aderisce potrebbe ricevere fondi in cambio del rispetto di pratiche ecocompatibili). Attualmente le scadenze di invio non sono ancora state definite, ma è probabile che vi siano più finestre durante l’anno per trasmettere i dati raccolti.
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Vantaggi meno evidenti del Quaderno di Campagna
Nonostante le iniziali resistenze al cambiamento, il passaggio al QDCA digitale rappresenta un passo fondamentale verso la digitalizzazione dell’agricoltura italiana. La raccolta e l’elaborazione dei dati non solo miglioreranno la gestione delle aziende agricole, ma contribuiranno anche a monitorare e ottimizzare l’uso delle risorse, favorendo pratiche più sostenibili ed efficienti per i processi agricoli. In definitiva, il Quaderno di Campagna dell’Agricoltore non è solo un adempimento burocratico, ma uno strumento che, se sfruttato appieno, può trasformarsi in un alleato prezioso per l’efficienza e la competitività delle aziende agricole italiane.
Un “Booster” verso la digitalizzazione
Ma per quale motivo si è arrivati a un’infrastruttura digitale così definita? Si parte dalla richiesta della Commissione Europea di digitalizzare la raccolta dati agricoli entro il 2026: eventi colturali, trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni dovranno essere registrati digitalmente e trasmessi con tempestività. Ecco il motivo per cui Agea ha accelerato la costruzione di un sistema di fascicolazione digitale, che deve essere ancora implementato. Di fondo si tratta di un input burocratico che potrebbe rivelarsi una tutela della trasparenza e dell'equità, recependo la necessità degli stessi agricoltori di regole certe per prevenire la concorrenza sleale e garantire l’accesso equo ai fondi della PAC. I controlli, supportati da dati satellitari e intelligenza artificiale, puntano a ridurre le ispezioni in loco e migliorano l’efficienza del monitoraggio, pur mantenendo un margine di errore sotto il 2%. Tuttavia, le rettifiche finanziarie imposte all’Italia dal 2020 al 2024, per un totale di 378 milioni di euro, evidenziano la necessità di perfezionare i sistemi di verifica. La digitalizzazione integrata nel fascicolo aziendale potrebbe ridurre drasticamente questi rischi, proteggendo sia gli agricoltori che i contribuenti.
Dal 2026 lo devono fare tutti
Dal 2026, il Quaderno di Campagna dell’Agricoltore diventerà obbligatorio per tutte le aziende, indipendentemente dall’adesione alla PAC. I dati, se forniti digitalmente e in anticipo, consentiranno di evitare controlli in campo, secondo il principio del "controllo di plausibilità". Agea ha inoltre previsto anche incentivi per chi partecipa alla fase di test nel 2025, offrendo un esonero permanente dai controlli per chi continua a trasmettere i dati correttamente. L’introduzione del Quaderno di Campagna digitale segna un passo decisivo verso un’agricoltura più moderna, efficiente e trasparente. Sebbene l’adeguamento possa inizialmente rappresentare una sfida, i benefici in termini di semplificazione, accesso ai fondi e riduzione dei controlli renderanno questo strumento indispensabile per il futuro del settore. Quali saranno i prossimi passi? Continua a seguirci per rimanere aggiornato sulle ultime novità e approfondimenti del mondo agricolo!
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